Editoria

Solo Cielo e Soldati

"Se torna il vento della guerra chi più salva la mia gente?" Sono versi che un insegnante lascia scritti sulla lavagna l'ultimo giorno di scuola, a Pordenone. Versi suoi, di un poeta pacifista per vocazione in una terra un giorno invasa persino dai Cosacchi, in quel Friuli dove è concentrato, di necessità, l'esercito italiano e dove l'Autore, figlio di un ufficiale, ha fatto ritorno partendo da una Modena infuocata dai lacrimogeni. Siamo all'inizio degli anni Cinquanta, ed è ancora vivo il ricordo dell'attentato a Togliatti, di una guerra civile evitata dal buon senso e dalle vittorie di Bartali, ma quello vento sta tornando a soffiare nell'estremo nord orientale dell'Italia, con le rivendicazioni territoriali di Tito che vuole Trieste, con quella Quinta Colonna che trama la rivoluzione bolscevica, con le caserme tenute giorno e notte in allerta. In particolare quella di Aviano, la "Zappalà", con i suoi carri armati giunti da Roma, con la benedizione del Papa e della Nato, pronti come sono a fronteggiare il nemico, e dove, in piena simbiosi con armi e soldati, vivono famiglie, crescono ragazzi come l'Autore, che hanno ancora vivo e sofferto il ricordo di una guerra appena conclusa, ma quotidianamente evocata dal rombo dei carri sotto le finestre di casa e dal sibilo dei primi aerei a reazione della vicina a Base americana. È la guerra fredda, vissuta da degli adolescenti tra paure e speranze, da un osservatorio inconsueto qual è una caserma, arrivando a sfidare il filo spinato americano per vedere se alla Base è davvero arrivata la bomba atomica e poterlo così raccontare a scuola.

Mos'ce e pavee - Mosche e falene

Questo libro è una raccolta senza un filo tematico preciso di storie e vicende raccontate in prima persona che si svolgono nell'arco del Novecento. Inizia con i ricordi della Grande Guerra (resi ancora più vivi dalle immagini di Norman) per arrivare in ordine sparso alla fine del secolo.

Il titolo del libro, ultimo di una collana che potremmo definire "domestica", richiama la mia prima raccolta di memorie iniziata nel 2001 con Mos'ce de Fouc e che ora concludo... non senza una vena di malinconia.

Le pavee sono sia le farfalle che le falene e l'idea per il titolo mi è venuta pensando ad un ricordo dell'infanzia di Marcella, classe 1921, una delle mie inesauribili fonti di storie...

Marco d'Europa

Marco d'Aviano, originario del Friuli, figura tra gli artefici della storia d'Europa per il contributo determinante offerto alla difesa del mondo occidentale dall'avanzata turca. Grazie alle sue virtù di predicatore e taumaturgo viaggiò per l'intera Europa, offrendo i suoi consigli e i suoi buoni uffici ai più potenti signori del tempo.

Carlo Sgorlon narra con fresca partecipazione la vita straordinaria di questo religioso, facendo rivivere, un po' come nei Promessi Sposi, ogni aspetto dell'Europa del seicento: la superbia del Re Sole e l'inarrestabile decadenza spagnola, le città anseatiche e l'impero asburgico, i turchi feroci e la Repubblica Serenissima, le eresie e l'ortodossia cattolica, la Guerra dei Trent'anni e le nuove dottrine cosmiche, la pittura notturna del tempo e il Barocco delle chiese e dei palazzi, gli intrighi delle corti e l'ambiguità inquieta della cultura.

Vocabolario della Parlata di Aviano

Il friulano non è una parlata unitaria: è un insieme di tipi dialettali spesso ben differenziati tra loro.

Tradizionalmente la lingua friulana si distingue in:

friulano centrale (provincia di Udine esclusa zona carnica)

friulano carnico

friulano occidentale (dal Tagliamento al Livenza)

Il presente vocabolario si basa in particolare sulla parlata di Aviano Centro, Beorchia, Costa, Pedemonte, Piante, Villotta.

Leggermente diversa è la parlata di Castello (più venetizzata) e di Marsure (più conservativa).

Differenze più sensibili presentano le frazioni di San Martino e Giais ognuna indipendentemente più legata al friulano centrale.

Professione Pastore

<< Circa venticinque anni fa ho incontrato Luciano in occasione della recita all’asilo di Marsure delle nostre due figliolette.

Io arrivavo da Udine, dove lavoravo, lui da una località non ben precisata tra San Leonardo e Maniago, dove girovagava con il suo gregge. Ci conoscevamo ma ci si vedeva sporadicamente.

Riva Barès, comune di Aviano, provincia di Pordenone, dove abito, è circondata da prati, un tempo molto più estesi di oggi, perciò era naturale, verso Natale, vederlo arrivare con le sue pecore. Ho iniziato a fare delle foto e così mi ritrovo una consistente “memoria storica“ dei suoi passaggi nella pedemontana. In varie occasioni abbiamo parlato della sua scelta. Senz’altro una vita impegnativa e dura, con i suoi risvolti positivi, non da ultimo la indipendenza: Lui decide, lui fa, se sbaglia paga di suo.

Nonostante le avversità dovute al clima, alla scarsità di pascoli, al valore sempre più in calo delle greggi e alla burocrazia che fa perdere un sacco di tempo, è sempre stato fermo nella sua scelta. A dire il vero ci sono stati dei momenti in cui dietro“pressanti consigli”del parentado, ha provato a fare altro, ma non era per lui: brevi parentesi chiuse subito. Trovarsi in pieno inverno circondato da una candida coltre di neve, è bello e poetico, ma le pecore non trovano più l’erba da brucare, già scarsa in inverno. Se questa neve il giorno dopo c’è ancora perché di notte la temperatura si è ulteriormente abbassata e il terreno diventa una crosta di ghiaccio, i problemi aumentano e non resta che allargare del fieno sopra neve… >>

Padre Marco d'Aviano

Fumetti e illustrazioni, testi in dialetto e in italiano, una storia di un uomo non qualunque, nato ad Aviano. Padre Marco d’Aviano ha fermato un esercito sanguinoso, ha liberato città e regioni, ha portato alla fede migliaia di persone. Non è stato un re, né un grande condottiero, ma un umile frate cappuccino nato in Friuli nel 1631. Un libro con illustrazioni a fumetti che narra di questo frate il quale ha dato un’impronta alla storia d’Europa.

Riflessologia planto-emozionale: dalla volta cranio-cerebro-emozionale alla volta planto-reflessologica

Un testo che sfida ad immergersi negli intricati retaggi invisibili dell'inconscio al fine di ripristinare un legame autentico con le proprie radici. L’autrice Manuela Bargnesi, vuole condurre il lettore lungo un viaggio dove le esperienze dolorose vissute, rimosse e sedimentate nell'inconscio del corpo (palcoscenico della mente) trovano un posto nella comprensione del loro senso più intimo. La reflessologia planto-emozionale è un metodo di trattamento che combina la tecnica di massaggio o digitopressione plantare per un benessere psico-fisico, ad un lavoro più esteso, che contempla la dimensione psico-emotiva. Grazie a questo metodo è possibile lavorare sulle dinamiche psichiche conflittuali, sugli shock o traumi che possono aver predisposto l'organismo alla malattia. Ripercorrendo le teorie energetiche e vibrazionali più accreditate, questo testo evidenzia le cause, la trama, il simbolismo e le connessioni tra i vari disturbi psichici e fisici che affliggono l'organismo.

Larissa 1979 - Cronaca di una tragedia Avianese

Questa Pro Loco, a conclusione del percorso di edizione, presentazione e divulgazione del libro di Beppino Tassan Viol "Larissa 1979 - cronaca di una tragedia avianese", è lieta di poter affermare che la Comunità di Aviano (e non solo) ha accolto con grande interesse tale pubblicazione, che rende palesi, dopo 37 anni, tutti i dettagli di quella tragica vicenda ricordata da ogni avianese come se fosse successa ieri, e che costituisce a tutti gli effetti una pagina importante e dolorosa della storia del nostro Comune.

Lo sforzo editoriale profuso a tale scopo dalla Pro Loco ha potuto essere sostenuto anche grazie all'importante e determinante contributo concessole dalla Fondazione C.R.U.P. la quale, da sempre, sostiene con oculatezza e generosità, tutte le iniziative culturali che il tessuto associazionistico della nostra Regione non sempre, autonomamente, sarebbe in grado di realizzare.

Alla Fondazione C.R.U.P., pertanto, va rivolto il principale ringraziamento di questa Pro loco e di tutta la Comunità di Aviano.

Castel d'Aviano - Percorsi tra storia, fede, arti e tradizioni

L'Antica Pieve di Giais e la Chiesa di Santa Maria